007 IN ITALIA
Cosa ha a che fare la nostra città con il celebre agente segreto al servizio di Sua Maestà? A una prima analisi poco o niente. James Bond ama andare a Venezia, come si vede in “Dalla Russia con amore” (1963), in “Moonraker – Operazione Spazio” (1979) e in “Casino Royale” (2006), è stato a Cortina d’Ampezzo, in “Solo per i tuoi occhi” (1981), in Sardegna, in “La spia che mi amava” (1977), a Roma, in “Spectre” (2015), e si è persino trovato in piazza del Campo a Siena il giorno del Palio, in “Quantum of Solace” (2008), ma a Milano mai.
LA MOSTRA DEL 1996, IL CLUB E UNA PICCOLA CITAZIONE
Milano viene nominata nel già citato “Solo per i tuoi occhi” dallo sfortunato collega italiano di 007 Luigi Ferrari e, nel giugno del 1996, è stata sede di una mostra dedicata alla spia britannica al Palazzo della Triennale intitolata “Il mio nome è Bond … Il mondo di 007”, dove hanno fatto bella mostra di sé la celebre Aston Martin DB5 modificata di “Goldfinger” (1964) e la Bmw Z3 di “Goldeneye” (1995), oltre a una serie di oggetti cult. La nostra città è anche sede di un fan club di Bond, ma, nei film, non ha mai fatto da sfondo alle sue missioni.
I LIBRI DI JAMES BOND
E nei libri? Forse non tutti sanno che, dopo la morte di Ian Fleming, lo scrittore britannico al quale dobbiamo la creazione dell’agente segreto, avvenuta nel 1964, la Gildrose, la casa di produzione da lui fondata, ora Ian Flaming Pubblications, ha affidato ad altri scrittori il compito di proseguirne la saga. Così, negli anni, Kingsley Amis, John Gardner, Raymond Benson, Sebastian Faulks, Jeffrey Deaver, William Boyd e Anthony Horowitz hanno ripreso l’eredità di Fleming cercando di adattare i propri scritti alle mutate esigenze di un pubblico che aveva conosciuto 007 più grazie alla visione dei film che alla lettura dei libri originali. Amis, Faulks, Deaver, Boyd e Horowitz sono stati autori di un romanzo ciascuno. A Gardner (sedici libri) e a Benson (nove libri più tre racconti brevi) è spettato invece l’onere di operare la trasposizione del personaggio negli anni Ottanta e negli anni Novanta del secolo scorso, cercando di mantenerlo “al passo coi tempi”.
JAMES BOND SUL DUOMO
E proprio John Gardner, nel tredicesimo dei suoi romanzi, “Niente fiori per James Bond” (1993), porta l’agente con licenza di uccidere a Milano, all’hotel de Milan e addirittura tra le guglie del Duomo, dove James Bond è protagonista di una scena mozzafiato delle sue, una scena alla … 007, appunto!
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