EPISODIO 12 Stagione 2: Gianni Brera, Gianni Minà e Gianni Rivera

SONG: MUCHACHOS 


Convenevoli, regole di ingaggio

Puntata lo spogliatorio

FB6 

Ospite: Federico Russo 

Puntata Cross Over


i 3 sportivi migliori di sempre secondo Federico Russo

– Pelè

– Pietro Mennea
Campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca 1980, è stato il primatista mondiale della specialità dal 1979 al 1996 con il tempo di 19″72, che costituisce tuttora il record europeo.

– Cassius Clay

Come film:

– Quella sporca ultima meta

– The wrestler

– Toro scatenato

FISCHIO D’INIZIO! 

In caso l’Italia abbia vinto: 6 Nazioni

SONG: TOM JONES It’s Not Usual

PAU GASOL (ritiro) 16

the redeem Team (storia della pallacanestro Usa 2008, finale vs Spain)

e JA MORANT (la serie di Minchiate)


Brescia basket coppa Italia (da ,8)

Dal basso.

Anzi da per terra.

Da ottava classificata su otto.

Da 2 punti dalla retrocessione in Serie A.

Da sei sconfitte consecutive.

Da sottovalutata da tutti.

Da squadra schernita alla vigilia.

Oltre a Pesaro, ha battuto le due favoritissime Milano e Virtus.

Un Della Valle semplicemente fantastico ha guidato Brescia ad uno degli upset più clamorosi nella storia del basket italiano.

Il primo trofeo nella storia della Pallacanestro Brescia.

La Coppa Italia 2023.

SUDAN DEL SUD
Il Sudan del Sud si è appena qualificato ai prossimi Mondiali di basket. Potrebbe sembrare una notizia normale, ma la realtà è ben diversa. Perchè siamo di fronte ad un’impresa sportiva semplicemente straordinaria.

– è la nazionale più “giovane” al mondo nel basket, si è formata nel 2011 dopo l’indipendenza dal Sudan costata 2 milioni e mezzo di morti.

– è lo Stato più povero al mondo e quello con l’indice di sviluppo umano peggiore.

– il 94% della popolazione vive in villaggi.

– il presidente della Federazione Pallacanestro, e colui che ha creato e reclutato tutti i giocatori, è Luol Deng , ex giocatore per 15 stagioni in NBA.(2004-2019)

– dal 2013 al 2020 nessun giocatore della nazionale ha vissuto nel Sudan del Sud a causa della guerra civile.

– quattro giocatori sono orfani a causa della guerra.

– due giocatori sono nati in campi profughi in Kenya.

– la squadra non gioca mai nel Sudan del Sud perchè non ci sono palasport.

– lo scorso agosto Luol Deng ha finanziato di tasca sua un viaggio per la squadra nella capitale Giuba. All’aeroporto c’erano 7 mila persone hanno accolto i giocatori come eroi nazionali. Molti giocatori, sorpresi dall’accoglienza, hanno pianto. Alcuni di loro hanno rivisto la famiglia per la prima volta dopo 9 anni.

– Hanno battuto per la prima volta nella storia il Senegal e con 9 vittorie su 10 partite hanno ottenuto la qualificazione aritmetica ai prossimi Mondiali, ovviamente è la prima volta.

– l’allenatore della Nazionale è Royal Ivey, ex giocatore NBA, oggi assistente ai Brooklyn Nets che però non lo hanno liberato per questo doppio impegno. In panchina è andato Luol Deng. Sì, ha allenato il presidente della Federazione.

Mondiale di Formula 1 

Quali sono i favoriti?
-Prossima Gara GP ARABIA SAUDITA

Dom 19 Mar, 18:00

SONG: Marmellata#25

  • Ceccarelli oro

Aggiornamenti Champions e Serie A

Mondiali di Baseball iniziano il 9/3 
Risultati italia Cuba 6-2
Italia-Taiwan Persa 7-11
Allenatore Nazionale è Mike Piazza (uno dei più importanti giocatori della storia del Baseball)

Italia qualificata ai quarti


SONG: TAKE ME OUT TO THE BALLGAME 


La canzone è tradizionalmente eseguita durante la pausa fra la parte alta e la parte bassa del 7° inning, subito prima quindi della fase di attacco della squadra di casa, e il pubblico è incoraggiato a cantarla. Per questo motivo viene chiamata anche “7th inning stretch”.

Viene comunemente considerata la terza canzone più eseguita negli Stati Uniti d’America, dopo l’inno nazionale e Happy Birthday to You.

During a 1997 game at Fenway, Amy Tobey, an employee in charge of ballpark music during the season, played “Sweet Caroline” because someone she knew had just had a baby named Caroline.

SONG: Sweet Caroline


Soprannomi:

I 3  Soprannomi dello sport

1) Il Conte di Montefisto



2) The Bulin Wall: Nikolai Khabibulin
Known by the nickname “The Bulin Wall”,[1] 

Khabibulin excelled at the international level, winning two Olympic medals (gold and bronze)
He was the first Russian goaltender to ever win the Stanley Cup, doing so with Tampa Bay in 2004

3) “il Banco di Napoli” Enrico Colombari (giocatore del Napoli del 1930

Pietro Mennea la Freccia del Sud

Gianni Brera ha coniato soprannomi che sono rimasti scolpiti nella memoria degli sportivi italiani:

Accaccone per Helenio Herrera[38];

Accacchino per Heriberto Herrera[38];

Arcimatto, per sé stesso;

il Cavaliere per Silvio Berlusconi;

Penna Bianca per Armando Picchi e Roberto Bettega;

il Rosso Volante per Eugenio Monti[39];

Baron Tricchettracche per Franco Causio;

Abatino per Gianni Rivera[40] (in origine fu coniato per Livio Berruti[41]);

Rombo di Tuono per Gigi Riva;

Schopenhauer per Osvaldo Bagnoli[42];

Pulicione o Puliciclone per Paolo Pulici;

Bonimba per Roberto Boninsegna[43];

Pecos Bill per Giuseppe Virgili;

Piper per Gabriele Oriali;

Piscinin per Franco Baresi;

Simba per Ruud Gullit[44];

Re Puma per Diego Armando Maradona[45];

Prestipedatore per Aldo Campatelli[46];

Massinissa per Pietro Paolo Virdis[47];

Deltaplano per Walter Zenga;

Stradivialli per Gianluca Vialli[48];

Mazzandro per Sandro Mazzola;

Basletta per Giovanni Lodetti;

Felix-de-Mondi o Nuvola Rossa per Felice Gimondi;

Peppinoeu per il collega Beppe Viola[49];

la Genzianella napoletana per il collega Antonio Ghirelli;

Barba Gil per il collega e direttore di Tuttosport Giglio Panza;

Conileone per José Altafini;

Sbrindellone per Domenico Marocchino.

Giacinto Magno per Giacinto Facchetti

BRERA

  • contropiede: tratto dalla seconda fase della danza del coro delle tragedie greche (anti-pous), descrive l’attacco di coloro che riportano il gioco in direzione inversa dopo aver sottratto palla all’avversario ancora tutto sbilanciato in avanti;
  • intramontabile: giocatore che, nonostante il trascorrere del tempo, conserva intatta la propria valentìa (sullo stile del greco “athanasios”, “immortale”, attributo dei semidei, ma applicato alla meno duratura materia della vitalità calcistica di grandi campioni ancora attivi dopo l’età canonica);
  • uccellare: effettuare con successo una giocata ingannevole ai danni di un giocatore, di un portiere o dell’intera difesa avversaria;
  • centrocampista;
  • incornare: realizzare un gol di testa (applica al calciatore l’immagine del toro che si avventa a corna spianate contro la muleta, nella corrida);
  • pretattica: dichiarazioni diversive, fatte prima di una partita (tipicamente da parte dell’allenatore), riguardo ai giocatori che saranno utilizzati e/o alla tattica di gioco adottata, allo scopo di non fare conoscere all’avversario la strategia prescelta;
  • melina: dal bolognese gioco della melina (in dialetto al zug da mléina) che sta per “indugiare, cincischiare”, e cioè trattenere il più a lungo possibile la palla;
  • goleador: ispanismo che richiama il “toreador” della corrida;
  • disimpegnare: allontanare la palla dall’area di gioco in cui c’è la calca dei giocatori;
  • rifinitura: tratto dal gergo sartoriale, dove designa il tocco conclusivo di confezione di un abito, è applicato all’intervento finale che corona l’azione calcistica;
  • cursore: ala tornante molto veloce;
  • libero (difensore senza compiti prestabiliti di marcatura): quest’ultima parola è stata accolta anche nelle lingue francese, inglese, spagnola e tedesca;
  • Eupalla[1]: dea, anch’essa di sua invenzione, protettrice del calcio e del bel gioco; tratta dal greco (eu, “bene”) e dall’italiano, la sua invocazione doveva rafforzare il tono epico dei suoi testi.

SONG: SENZABRERA

Gianni Brera: il linguaggio  

Nomignoli

Gigi Riva: Rombo di tuono.

Gianni Rivera: L’abatino (già dato a Livio Berruti, campione a Roma nei 200 metri). Abatino è ter­mine settecentesco, molto vici­no – per dirla schietta – al cicisbeo; un omarino fragile ed elegante, così dotato di stile da apparire manierato, e, qualche volta, finto”

Boninsegna: Bonimba. Richiama il nano Bagonghi. Eppure alto 1,78. Riconoscimento all’altezza.

Bolchi: Maciste.

Calloni: Lo sciagurato Egidio.

Vialli: Stradivialli (Stradivari era cremonese come lui).

Bruno Conti: Pelasgio (lettura a parte)

Termini che ha fatto entrare nel linguaggio comune:

Centrocampista, Libero, Cursore, contropiede, Goleador (da toreador), goleada, Melina (dal basket),  Disimpegnare, Palla gol, Rifinitura, Pretattica, Staffilata, Traversone, Uccellare (da Boccaccio), Incornare, Forcing (dalla boxe)

Termini resi celebri da lui:

Musa Eupalla: La dea che presiede alle vicende del calcio ma soprattutto, del bel gioco

Cippirimerlo: esclamazione scherzosa, tipo marameo.  Fusione tra l’onomatopeico cippini e merlo, uccello poco furbo secondo la tradizione popolare

Euclideo: giocatore dal forte senso geometrico

Gianni Brera: il personaggio

“Sopra il Tumbun del Galbusera non passano più gli stormi dei beccaccini, sbrendoli e picchiapergole di quando avevo minor pancia e miglior mira. Epperò la fricassea di scrofa e la zuppa di cotiche della sciura Mariuccia sono sempre da resuscitare i morti e far correre i gottosi, serviti in tavolo con burbero candore longobardo dal mio carissimo Luisin “Tiremm-innanz” e annaffiati dal miglior Barbagallo frizzante della Ticinia. Prosit, a scorno di chi ci vuol male….

Levo il calice al vecchio Luisin che mi fa strabere perchè mi vuole aruspice: chi vincerà il mundial?”

(Michele Serra, “44 falsi”, 1992, Feltrinelli)

Stile inimitabile, se non per gioco…

Nonostante il linguaggio difficile, si faceva leggere. Repubblica acquistò molti lettori con lui. Era popolare forse anche grazie alle sue origini popolari.

Citazioni:

Ormezzano 1 (“sprecato” per parlare di sport?)

Mura (Brera in tribuna, le sue invettive)

Ormezzano 2 (Brera in tribuna, la soggezione dei colleghi)

Ormezzano 3 (le sue teorie razziali)

Citazioni tratte da:

Ormezzano (da “I cantaglorie”, 2015, 66THAND2ND)

Gianni Mura (introduzione di “Parola di Brera”, 2012, Biblioteca di Repubblica)

Lettura conclusiva: Brera parla di Bruno Conti, spiega perché il soprannome “Pelasgio”

“Qui Bruno Conti viene da me reinventato pelasgio piccolo e nero gnomo dei mille e forse nemmeno mille dei primi sparuti omarini sbarcati dal mare. Lo vedo e lo ammiro tanto che non ho pudore di improvvisare come quasi sempre riesce lui sull’ erba. La sua palla entra nell’arcana armonia dei mondi e vi obbedisce dominata da magnetismi non immaginabili: la calamita accentua e lenisce le attrazioni esercitate col piede sicuramente dotato di innata magia.

[…] Battezzo pelasgio Bruno Conti da Nettuno, estraneo ad ogni esemplare etnico dell’Italia a noi nota. Sissignori: sento di doverlo considerare eccezionale anche nelle origini. Un giorno mi dirà grazie per le laudi ma, dubitoso e incerto, mi domanderà: Che vvol di’ pelasgio? Io la prendo larga partendo da Cori, che opponeva mura ciclopiche alla palude pontina: Ecco, quella è città pelasgica, gli dico. Bruno Conti annuisce: il suo antichissimo volto si illumina di un confidente sorriso: Apposta ci è nata mi’ madre!. Fra noi la confidenza non è tale da poterlo abbracciare”.

(Repubblica, 24 maggio 1991) 

Song: In vino veritas

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